Il rilancio “etico” del mercato interno può (ri)partire da Norcia?
di Massimo Bartoli
Nel corso di alcuni eventi organizzati per i 60 anni dei Trattati di Roma, numerose organizzazioni della società civile sono state protagoniste di forum e dibattiti pubblici volti a chiedere un mutamento dell’approccio economico dell’UE ed un rilancio della componente sociale del processo di integrazione. Tuttavia, nulla di nuovo sotto il cielo d’Europa. Infatti, tali tematiche sono da tempo al vaglio delle istituzioni di Bruxelles per almeno due motivi: il consolidamento degli aspetti sociali dell’innovazione nella strategia “Europa 2020” e la risposta anti – crisi per la ripresa di occupazione e sviluppo. In buona sostanza, la ricerca di nuove proposte “dal basso”, di idee innovative di “economia del territorio” che possano dare slancio alla ripresa continentale, armonizzandosi con le normative e le politiche europee dettate sia in tema di concorrenza che di coesione sociale e territoriale. Testimonianza tangibile di una nuova attenzione posta, anche a livello istituzionale, a nuovi ed alternativi scenari di mercato che, in modo complementare, possano affiancarsi al modello liberista positivizzato con i Trattati istitutivi.
Solo per citare alcuni tra gli esempi più recenti, si ricorda come una delle sette “iniziative faro” di Europa 2020 è stata...